L’esclusione di Antonio Gozzi dalle candidature per la presidenza nazionale di Confindustria è «un’incresciosa vicenda», che ha generato non pochi malumori tra gli imprenditori bresciani. Ma non solo. Lo ammette senza tanti giri di parole Ruggero Brunori, amministratore delegato di Ferriera Valsabbia: «Non mi sento rappresentato da questa Confindustria che in modo autoreferenziale esclude a priori dalla corsa alla presidenza un personaggio della statura di Gozzi».
Giovedì scorso, la commissione dei «saggi» (composta da Andrea Moltrasio, Mariella Enoc e Ilaria Vescovi) che ha vagliato le candidature al vertice dell’associazione ha ammesso al voto di designazione del leader di viale dell’Astronomia Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini, «bocciando» appunto il patron della Duferco.
Una decisione che ha suscitato un fermento trasversale tra gli industriali italiani, scatenando anche le proteste di molti imprenditori locali e di colleghi attivi in altre zone del Paese e in diversi settori di attività. Tant’è che alcuni di loro nell’ultimo fine settimana hanno inviato una lettera in Confindustria, chiedendo ai saggi «di rivedere la propria decisione su Gozzi».
A ore, peraltro, è attesa dallo stesso imprenditore la formalizzazione di un ricorso avanzato con il supporto dei propri legali.
Giovedì 21 marzo, comunque, se non vi sarà un cambio di programma, nel corso del Consiglio generale dell’associazione, i saggi renderanno note le loro valutazioni.
E molti industriali che fin dall’inizio hanno sostenuto Gozzi vorrebbero che in quell’occasione il presidente di Federacciai potesse ancora illustrare il suo programma, così com’è previsto per prassi a Garrone e Orsini.
«Stiamo vivendo una fase storica molto complessa – continua Ruggero Brunori – e su diverse questioni che definirei cruciali per il futuro della nostra manifattura, Confindustria si è dimostrata fin qui poco incisiva o addirittura assente. Antonio Gozzi è un imprenditore competente, che conosce gli equilibri geopolitici, le dinamiche dei mercati internazionali, le questioni energetiche e, soprattutto, è una persona con grandi capacità di mediazione».
Palese, insomma, la presa di posizione di Brunori a favore del presidente di Duferco e contro il modus operandi di Confindustria:
«Guardi – non nasconde l’imprenditore valsabbino – io sono iscritto a Confindustria da anni e non ho nulla da obiettare alla territoriale
di Brescia, anzi. Ma se, a livello nazionale, non vi sarà un cambio di direzione, sono pronto a fare un passo indietro e a uscire dall’associazione».
Fonte Giornale di Brescia del 19 marzo 2024